Lunedì 26 aprile 2021 entrerà in vigore il sistema del “Pass Regionale”, che, introdotto dal Governo della Provvidenza mediante non meglio precisati provvedimenti, viola apertamente l’art. 16 della Costituzione, che richiede esplicitamente una legge del Parlamento per limitare il diritto dei cittadini di spostarsi liberamente sul territorio nazionale (“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”).
Ma c’è di più. Lasciamo da parte le mille incertezze e contraddizioni della nuova disciplina (vale il tampone sierologico o solo quello molecolare? il precedente regime delle autocertificazioni è abrogato? e se invece resta in vigore, che bisogno c’era del Pass?), che comunque potrebbero non essere casuali, tenuto conto della nota regola secondo cui maggiore è l’incertezza normativa, maggiori sono la discrezionalità e il potere dell’amministrazione.
Concentriamoci invece sul fatto che il Pass incentiva concretamente il ricorso ai tamponi e ai vaccini, i primi un bel business dai profitti garantiti e dalle utili ricadute politiche, i secondi un vero e proprio rischio per la salute dei cittadini, considerata l’assoluta incertezza scientifica circa la loro efficacia e reale utilità, da una parte, e i loro effetti collaterali e avversi nel medio-lungo periodo, dall’altra (e chi se ne frega del principio di precauzione!).
Come dite? Come faccio ad essere così sicuro del fatto che il Pass incentivi di fatto tamponi e vaccini? Ma è facile: il Pass si fonda su quel caotico arcobaleno regionale che qualcuno ha pensato di istituire per differenziare le regioni in base al diverso grado di diffusione del Covid. E non è un caso che, se fino ad oggi 25 aprile le regioni erano di due soli colori (17 rosse e 3 arancioni), da domani 26 aprile saranno di tre colori (1 rossa, 5 arancioni e 15 gialle) E dopodomani, magari, saranno di quattro o di cinque colori.
Capito il trucco? Controllando ed eventualmente manipolando i dati del contagio (magari per “punire” o “premiare”, chissà, qualche regione), si avranno sempre regioni di diverso colore e, di conseguenza, sarà sempre necessario esibire il “Pass” regionale, che obbliga a fare ricorso a tamponi e vaccini. Scavalcando, così, anche l’art. 32 della Costituzione, secondo cui: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
Sì, avete letto bene: c’è scritto “legge”. Ma, evidentemente, c’è chi non legge.