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Per non dimenticare

Alla fine ho contratto questo terribile morbo.

Ho qualche linea di febbre e un po’ di mal di gola. Stanchezza, ma neppure spossatezza. Probabilmente sono stato contagiato da mia moglie che ha già superato il tutto senza problemi. Sto talmente male che sono al computer a lavorare come tutti i giorni…

Però non voglio dimenticare.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando per un mal di gola non venivo posto agli arresti domiciliari per dieci giorni.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando per un mal di gola non venivo interpellato telefonicamente da una zelante farmacista che, dopo avermi comunicato la mia positività, mi chiede se ho una, due o tre dosi di vaccino.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando gli amici non commentavano un mio mal di gola con frasi del tipo: “ti è andata bene, c’è gente finita in rianimazione!”.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando gli amici non esultavano perché un mal di gola mi conferiva automaticamente la patente per circolare liberamente e mi evitava, per qualche mese, lo stress di osservare normative contorte e incomprensibili.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando un obbligo vaccinale era stabilito chiaramente per legge e non imposto surrettiziamente con il ricatto, l’estorsione, il sadismo.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando a sparar cazzate in televisione e sui giornali erano i politici e i giornalisti mentre i medici lavoravano seriamente e silenziosamente negli ambulatori e negli ospedali e i virologi manco sapevi chi erano.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando a portare la museruola erano soltanto i cani (per di più costretti) e non gli umani (per di più volontariamente).

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando se entravi in un bar o in un ristorante non ti chiedevano di esibire il tuo certificato vaccinale.

Non voglio dimenticare il mondo di prima quando il diritto e la giustizia, pur con tutte le storture, avevano comunque ancora un minimo di senso e dignità.

Non voglio dimenticare il mondo di prima, quando governare solo con decreti-legge a raffica e ponendo la fiducia quasi quaranta volte sarebbe stato etichettato come un attentato alla costituzione.

Non voglio dimenticare. Sarà che sono un over-cinquanta rompicoglioni. Ancora troppo giovane perché la demenza senile mi faccia dimenticare e troppo vecchio per non aver visto molte cose meritevoli di essere ricordate.

Sì. Non voglio dimenticare. E finché ricorderò il mondo di prima e non mi adatterò a questo, sarò libero. Almeno interiormente.