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Le elezioni di Bengodi

Tenuto conto del fatto che oggi si vota praticamente in 1 comune italiano su 10, una persona normale si aspetterebbe che nei restanti 9 la gente pensi ad altro.

E invece no. Tutti impegnati in onanismi elettorali, nel Paese che ha fatto della politica un vero e proprio mestiere: nel senso che dà da mangiare, direttamente e indirettamente, tanto in servizio attivo quanto in quiescenza, a un sacco di gente: prebende, provvigioni, favori più o meno leciti, clientes di ogni tipo e chi più ne ha più ne metta.

Il Paese di Bengodi alla portata di tutti: tanto che anche i “tecnici” sono folgorati dalla tentazione di cambiare casacca e diventare politici a tempo pieno. E se ogni tanto prendono uno schiaffo in faccia – metaforicamente parlando o anche no – si tratta sempre di un prezzo bassino da pagare per una vita di onori scevra da oneri di qualsiasi tipo.

Tra gli oneri che sembrano non gravare sui nostri decision makers ci metto anche i danni da vaccino: con tutte le morti improvvise di cui si ha notizia, avete per caso sentito di un politico (o di un giornalista) di spicco che accusi, che so, un’aritmia? O una palpitazione?

Se non per i risultati elettorali, appunto.