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Come si dice in calabrese fatti gli affari tuoi?

Non so a voi, ma quando leggo che un pilastro del mainstream globalista lamenta con toni da tregenda l’adozione, in Germania, di una mozione parlamentare “dal devastante significato simbolico”, a me verrebbe voglia di andare a manifestare solidarietà all’ambasciatore tedesco, non fosse che sta in un posto pieno di traffico e che, per arrivarci, impiego almeno mezz’ora.

La mozione è relativa alla “fine della immigrazione illegale” ed è stata adottata con il sostegno del partito anti-UE Alternative für Deutschland che il nostro pilastro del mainstream si affretta a definire, ovviamente, “di estrema destra, nazionalista e antisistema”.

Si tratta, per intenderci, del partito politico finito da tempo nel mirino della UE, che recentemente ha inviato agli elettori tedeschi – per il tramite di un ex componente della Commissione europea – un simpatico avvertimento di stampo culturalmente mafioso: occhio che, se Alternative für Deutschland dovesse vincere le elezioni, ve le annulleremo come abbiamo fatto in Romania poco tempo fa.

Ora, capisco che al mainstream globalista roda un po’ che quelli che noi curiosamente ci ostiniamo a chiamare “migranti”, da altri vengano chiamati per quello che sono, ossia “immigrati illegali”. Ma è innegabile che che uno dei capisaldi incontestati del diritto e delle relazioni internazionali – nonostante la cancel culture promossa al riguardo dai partiti liberal – è il principio di non ingerenza negli affari altrui.

Un principio in apparenza difficile da spiegare, ma il cui intuitivo sostrato è egregiamente riassunto dalla frase più celebre – e dall’altrettanto devastante significato simbolico – di Cetto La Qualunque: “Fatti i cazzi toi!”.

Così è più chiaro?