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Come rompere il salvadanaio degli italiani

E’ difficile credere sul serio che l’azione di governo dell’Uomo della Provvidenza sia riuscita a contrastare efficacemente la strategia che le élite finanziarie globali hanno da tempo elaborato per l’Italia: 1) imporre l’obbligo vaccinale funzionale al Green Pass, allo scopo di sdoganare il concetto di controllo digitale di massa; 2) rapinare gli italiani e privarli delle loro ricchezze, allo scopo di favorire il default del Paese e il suo commissariamento tramite strumenti e procedure tanto cari alla Donna degli SMS.

A oggi, infatti, il primo obiettivo si è realizzato in pieno, tanto che c’è ancora qualcuno che si fa la quarta dose o che ricorda con nostalgia i bei tempi in cui poteva andare al ristorante “in sicurezza” esibendo il Super Green Pass.

Il secondo obiettivo è in corso di realizzazione. Per rompere il salvadanaio degli italiani occorre fare essenzialmente due cose: privarli della ricchezza privata, ossia dei risparmi; e privarli del patrimonio immobiliare, ossia della casa.

Per privarli dei risparmi ci sono tanti sistemi: uno è, ad esempio, inculcare nella testa di un popolo di ex contadini che fino a pochi decenni fa metteva i soldi sotto il materasso (e qualcuno ha già ricominciato a farlo) che innovazione e progresso vanno a braccetto con l’espansione dei mercati finanziari internazionali; quindi dirottare tramite banche e promotori finanziari di provata fede i flussi di risparmio verso fondi-spazzatura; e, infine, fregare tutti al primo martedì-nero pianificato per tempo.

Sistema perfetto, se non fosse che qualche rompicoglioni, magari, esita: un po’ come i no vax, che osano mettere in discussione la scienza e si ostinano a non vaccinarsi, c’è chi osa dubitare del funzionamento delle borse valori e si ostina a non investire in future e options (magari preferendo, da sporco sovranista di destra quale sicuramente è, i titoli di Stato).

E allora, come si fa a metterlo in ginocchio? Semplicissimo: si aumenta il costo della vita. Per chi ancora non lo sapesse, da agosto scorso a oggi il caro-bollette ha bruciato qualcosa come 50 miliardi di euro di risparmio privato. 12,5 miliardi al mese: mica male, no?

Ma ci sono anche altri sistemi: il super-bonus 110%, ad esempio, una delle più grosse fregnacce del secolo (insieme al PNRR), il cui scopo reale si è finalmente palesato nel momento in cui, da iattura per i soli proprietari di immobili, si è trasformato in un attentato alla sopravvivenza delle stesse imprese edili, che ora rischiano di fallire anche a causa delle trappole burocratiche in cui sono incautamente cadute.

E poi c’è sempre l’incognita della riforma del catasto, che darà la mazzata finale al sogno dell’italiano medio dal dopoguerra a oggi, ossia quello di avere un tetto di proprietà sopra la testa: come sintetizzava un film minore e misconosciuto di Vittorio De Sica regista, intitolato, appunto, “Il tetto”.

Ora, pensare che tutta questa strategia delittuosa, concepita per massacrare e svendere l’Italia pezzo a pezzo, si fermi per il solo cambio di governo è un po’ ottimistico: visto e considerato, peraltro, che stiamo parlando dell’unico governo di destra in Europa che è pro-Unione, pro-Nato e pro-identità digitale.

E anche perché non c’è violazione dei diritti umani commessa durante la gestione del Covid, né contratto miliardario per la fornitura di vaccini stipulato tramite simpatiche intese verbali, che siano ancora valsi una sola incriminazione a carico di chi ha concepito, attuato o avallato tutto ciò.

Speriamo nel nuovo anno.