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Abbiamo vinto!

E’ dalle amministrative del 1992 che non voto: salvo qualche referendum, la mia tessera elettorale è vergine.

Non voto da allora nella personale convinzione che la politica, in Italia, è sostanzialmente un mestiere che dà da mangiare a una pletora di inetti, cialtroni e collusi. Sarà forse una visione un po’ riduttiva, o un po’ troppo legata alle vicende conclusive della Prima Repubblica, ma così è: non voto e basta, e non mi è mai passato per la testa di farla passare come una vittoria personale o addirittura socio-politica, anche perché ad astenerci dal voto, per protesta o per puro disinteresse, e a dirlo in giro, eravamo davvero in pochini fino a qualche anno fa.

Ora sento parlare molto di astensionismo, concepito come vera e propria strategia anti-sistema e quindi, di fatto, come nuovo sistema: docenti, filosofi, influencer, poeti, avvocati e intellettuali, tutti invitano a non votare, sulla base di ragionamenti più o meno articolati e conclusivi.

Sarà. Ma di fronte a così tanti inviti più o meno disinteressati a me vengono in mente le dichiarazioni dei soliti partiti che, di fronte all’astensionismo registrato nelle ultime elezioni, celebravano in pompa magna vittorie elettorali conseguite con un patetico 9,2% calcolato su un ancora più patetico 34,6% degli aventi diritto al voto.

Cosa che, possiamo scommetterci, accadrà anche stavolta, dopo il 25 settembre, comunque vadano le elezioni. Con la differenza che, stavolta, chi esulterà per la “vittoria” dell’astensionismo – se ci sarà – non si renderà conto di continuare a prenderlo in quel posto dagli stessi soggetti che, ieri, hanno perseguitato i non vaccinati e che, domani, perseguiteranno chi non ha l’auto elettrica, chi non installa l’impianto fotovoltaico e chi contesta l’identità digitale (oltre chi, ovviamente, non ha fatto la quinta o la sesta dose).

Non a caso una parte degli inviti all’astensionismo provengono da troll o da gate keeper al servizio del potere.

Meditate, gente, meditate, come diceva Renzo Arbore: in altri termini, fate quello che vi pare, basta che non vi facciate prendere per i fondelli.